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CLASSICI DEL FUMETTO ITALIANO

La seconda rassegna del Mabuse Cineclub per la stagione febbraio-maggio 2019 è dedicata al fumetto italiano. Dal 12 marzo al 2 aprile, in programma 4 appuntamenti: "Dellamorte dellamore" di Michele Soavi (12 marzo), "Diabolik" di Mario Bava (19 marzo), "Baba Yaga" di Corrado Farina (26/3), "Paz!" di Renato De Maria (2 aprile). Inizio proiezioni ore 21:30. CLASSICI DEL FUMETTO ITALIANO In occasione dell’uscita nei cinema del documentario Diabolik sono io, dedicato al leggendario re del terrore, abbiamo pensato ad una rassegna dei film che hanno rappresentato meglio il mondo poetico di alcuni tra i più importanti autori di fumetti italiani. Fulcro della rassegna è il Diabolik (1968) di Mario Bava, padre indiscusso dell’horror nostrano. Creato dalle sorelle Giussani e uscito a partire dal 1962, insieme a Tex di Bonelli e Galeppini, Diabolik è il fumetto capostipite di tutta una serie di eroi neri che furono pubblicati negli anni successivi. La sceneggiatura non è fedelissima agli episodi a cui si ispira ma lo stile pop-psichedelico di Bava, unito ai trucchi e alle scenografie avveniristiche, lo rendono tutt’oggi un film straordinario e di culto. Nel 1973 ci imbattiamo in un altro film importante, Baba Yaga di Corrado Farina, che è la trasposizione cinematografica di uno dei racconti dedicati da Guido Crepax al personaggio femminile più intrigante ed erotico di tutto il fumetto italiano, la fotografa Valentina, ritratta col viso della diva degli anni Venti Louise Brooks, sempre nuda o in abiti succinti, alle prese con i suoi problemi reali ed immaginari e alla ricerca di amore e sesso estremi. È del 1994, invece, l’omaggio del regista Michele Soavi al mondo poetico di Tiziano Sclavi con il suo Dellamorte Dellamore. Il film si ispira al romanzo omonimo del 1991 ma è legato da un cordone ombelicale evidente al personaggio di Dylan Dog, il nostro fumetto più amato delle ultime decadi, basti pensare soltanto che Francesco Dellamorte è interpretato da Rupert Everett, volto a cui l’autore si ispirò per la nascita del famoso investigatore privato londinese esperto in incubi. Infine Paz! (2001), di Renato De Maria, un omaggio appassionato ai personaggi più famosi di Andrea Pazienza, il fumettista italiano più originale ed innovativo della sua generazione, indimenticabile cantore degli anni della contestazione bolognese di fine anni Settanta.
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